La via D'Oro by James Rollins

autore:James Rollins [Rollins, James & Traverso, Guliana]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
Amazon: B0064BVX1E
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2011-06-01T22:00:00+00:00

QUINTO GIORNO

INKARRI

Cuzco, Perú,

venerdì 24 agosto, ore 06.30

Joan non aveva dormito per tutta la notte. Era rimasta seduta al tavolino della sua cella, con una piccola lampada a olio a farle luce. Il foglio spiegazzato del blocco per appunti era allargato sulla scrivania di legno grezzo; il residuo di matita che la donna aveva in mano era consumato, come la gomma che ormai spariva nel supporto di metallo. Joan era ancora al lavoro per decifrare i simboli, riga su riga. Era la copia che aveva fatto a mano del messaggio in codice trovato sul retro del crocifisso di frate Francisco de Almagro. Nessuno aveva pensato di confiscarle quel foglio: nessuno, oltre a lei e Henry, si rendeva conto dell'importanza di quei simboli abbozzati.

Joan si picchiettò la matita sulle labbra. « Contro che cosa cercavi di metterci in guardia? » mormorò per la millesima volta da quand'era tornata in cella, dopo cena, la sera prima. Non era riuscita a dormire, tesa per l'ansia della prigionia e per la curiosità circa le rivelazioni nel laboratorio dell'abbazia.

Il compagno prigioniero in fondo al corridoio non le aveva offerto nessun conforto. Henry si era sempre più allontanato da lei, dopo aver saputo che il nipote era in pericolo; aveva lo sguardo duro, teso, chiuso in se stesso. Durante la cena, non aveva detto una sola parola, e non aveva quasi toccato le braciole di agnello. Tutti i tentativi che Joan aveva fatto per lenire i timori di Henry avevano incontrato un cortese, ma secco, rifiuto; così era tornata in cella, tesa e ansiosa. Intorno a mezzanotte, dopo i vani tentativi di prendere sonno, aveva iniziato a lavorare sul codice.

La donna fisso il lavoro di quella notte. Aveva tradotto parti considerevoli del messaggio, ma c'erano ancora parecchie lacune. Ci era riuscita, in gran parte, grazie a un indizio fondamentale fornitole dall'abate Ruiz in persona: il nome el Sangre del Diablo. Dalla grande varietà di caratteri simili a quelli runici, Joan aveva già stabilito che ogni segno corrispondeva a una lettera dell'alfabeto latino, un semplice codice sostitutivo. Quindi, si doveva solo scoprire una sequenza di caratteri che corrispondesse alla stessa sequenza di lettere in el Sangre del Diablo. Si era augurata che il frate avesse citato quel nome in qualche punto del crittogramma. E l'aveva fatto.

Con quella manciata di caratteri che poteva assegnare a delle lettere specifiche, si trattava soltanto di decifrare il resto procedendo a tentativi. Tuttavia era difficile. Lontana dall'essere padrona della lingua spagnola, Joan avrebbe voluto che Henry fosse lì a darle una mano, anche perche era stato sconcertante rendersi conto che quanto aveva fino ad allora decifrato faceva intravedere quale fosse stato l'ultimo ammonimento di frate de Almagro all'umanità.

Joan sollevo il foglio. L'attraverso un brivido nel leggere: Ecco le mie ultime volontà. Possa Dio perdonarmi... il Serpente dell'Eden... pestilenza... Il Sangue di Satana corrompe il buon lavoro di Dio... Prometeo possiede la nostra salvezza... pregate... possa il Serpente non essere mai liberato.

La donna depose matita e foglio con un sospiro, poi si sfregò gli occhi stanchi.

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